EUFORIA DI GENERE

Qualche settimana fa mi sono iscritta all’associazione spagnola di famiglie di bambini transessuali Chrysallis. La gentilissima Saida Garcia, mi ha accolto, detto come dovevo fare e iscritto subito al gruppo whatsapp delle famiglie. Con grandissimo stupore ho visto che le famiglie del gruppo erano quasi 250 e con ancora più grande stupore ho saputo che quelle del gruppo non erano tutte. Tutte infatti erano circa 450. 450 bambini con le loro famiglie sul tutto il territorio nazionale spagnolo. mentre io qui faccio fatica a trovarne uno. Ma no, non lamentiamoci: nel mio piccolo in poco più di sei mesi di attività del blog da 1 siamo diventati 15 e sono fiduciosa che più se ne parlerà e più le famiglie prenderanno coraggio e si uniranno a noi.
Partecipare al gruppo whatsapp spagnolo mi ha dato l’idea di quanto sia differente non essere soli nell’affrontare una situazione talmente poco conosciuta, ma sopratutto mi ha fatto capire la naturalezza con cui si può affrontare e l’amore con cui i nostri figli devono essere accolti. La Spagna è un paese molto simile a noi, per cultura e religiosità. Tante di queste famiglie sono cattoliche praticanti e continuano ad esserlo pur avendo accolto un figlio la cui identità di genere è diversa dalla norma.

Il fermento spagnolo è a dir poco incoraggiante e quasi nutriente e mi fa domandare come mai noi siamo così letteralmente incollati, bloccati, ciechi, egoisti.
I bambini che vedo nelle foto che vengono scambiate nel gruppo sono bambini come tutti gli altri, ma sopratutto sono bambini felici.
Ho seguito da vicino, nelle settimane scorse la vicenda dell’autobus del gruppo cattolico Hatze Oír del gruppo CitizenGo (quello che ha creato la petizione contro lo spettacolo Fa’fafine in Italia per intenderci). Questo gruppo aveva scritto su un autobus colorato di arancione “I bambini hanno il pene, le bambine hanno la vulva. Non ti fare ingannare!” Tutto era iniziato quando in gennaio l’associazione Chrysallis aveva creato la campagna pubblicitaria che diceva
“Ci sono bambini con vulva e bambini con pene! E’ semplice!” per iniziare davvero a sensibilizzare la società quella questione della transessualità infantile. Il gruppo Hazte Oír era subito insorto facendo una raccolta di firme perché fosse ritirata, raccolta che però non andò a buon fine. Così il 27 febbraio si è inventato questo autobus che riprendeva la campagna di Chrysallis ma al contrario.
Il gruppo whatsapp in quelle ore è esploso e così anche tutta la comunità transessuale spagnola, le associazioni per diritti umani, i sindacati, i partiti e le istituzioni ecc. Nel giro di 24 ore l’autobus  è stato censurato e fatto sparire dalla circolazione poiché il governo lo ha dichiarato un inno all’odio basato sull’intolleranza, rinominandolo “l’autobus della vergogna”
A me pare incredibile che queste cose avvengano a pochissima distanza da noi in un paese a noi tanto simile.
Per questo weekend era organizzato a Madrid l’incontro di tutte le famiglie, incontro che avviene due volte l’anno. Uno in primavera e uno in autunno. Saida Garcia mi aveva subito invitato e io avrei tanto voluto esserci anche se non vi nascondo che la cosa un po’ mi spaventava: quale sarebbe stata la reazione dei miei figli e soprattutto quella di L.? Ce l’avrebbe fatta poi a rientrare in un paese in cui le costrizioni sono quotidiane? Per ragioni che non sto qui a spiegarvi non sono potuta andare ma ho seguito da vicino sempre attraverso whatsapp come andavano le cose. Ho visto le foto che si sono scambiati, ho visto i visi dei bambini che ridevano e giocavano e scherzavano. Come tutti i bambini dovrebbero fare. L’associazione oltre a organizzare conferenze e workshop per i genitori e per i ragazzi durante tutto il weekend perché si faccia sempre più informazione e si prenda sempre più consapevolezza, oltre che ovviamente giochi per i più piccoli e momenti conviviali, aveva ieri organizzato una marcia per Madrid perché i diritti dei bambini transessuali inizino a essere presi in considerazione nella legislazione spagnola.

Mentre io, a 1200 km dalla Spagna, mi preoccupo del colore della maglietta di mio figlio (cioè non della maglietta stessa ma delle conseguenze che tale maglietta di tale colore possa avere) la marcia  ieri avveniva pacifica e allegra e io ricevevo sul gruppo le foto e i video live dei momenti. Uno striscione tenuto dai ragazzi scriveva “EUFORIA DE GENERO” e mentre lo guardavo sentivo da qui quanto era buono il profumo della libertà.

One thought on “EUFORIA DI GENERE

  1. Ciao Camilla.
    Mi chiamo Mirko e sono un ragazzo trans che vive a Barcellona.
    Curiosamente, sono entrato in contatto col tuo blog proprio nello stesso momento in cui io sto facendo la mia transizione e sto cominciando a fare video per condividere la mia esperienza da quaggiù (a meno di 800 km dal confine italiano). Credo che, anche se da posizioni diverse, i nostri cammini siano molto vicini almeno in questo momento.

    Proprio il giorno in cui ho scoperto il tuo blog stavo facendo un video che ho chiamato: “Cosa fare se nostro figlio/a è transessuale”. Devi sapere che sono venuto qui in Spagna a studiare un master di studi di genere, ormai 7 anni fa, e lavoro nelle scuole facendo laboratori sulla diversità di genere, di orientamento sessuale, ecc. Il video si basa su un libro che consiglio (in spagnolo ovviamente) che si chiama “Transexualidad(es) di Lucas (Raquel) Platero. Il tema della transessualità (e fluidità, ecc) è all’ordine del giorno qui in Spagna, come ben saprai e mi ci sto dedicando proprio ultimamente con più attenzione. Mi interessa molto anche tutto quello che sta succedendo, e non succedendo, in Italia.

    Nella descrizione del video cito anche il tuo blog spiegando come stai cercando di creare nel nostro paese una comunità di genitori di bambini/e/* con fluidità o, come dice il libro che ti cito, creatività di genere.
    Sono i miei primi video e non sono un professionista ma lo faccio per poter condividere la mia esperienza e le conoscenze che ho potuto acquistare dopo tanti anni in questo paese, così vicino e così distante dall’Italia allo stesso tempo.

    Ecco il link del video: https://youtu.be/e6Fh5uIr6tM
    E del mio blog personale: https://transmc.wordpress.com/

    Un abbraccio dalla Spagna e muchos ánimos (coraggio!),

    Mirko

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